Se affitta una casa vacanze in Sicilia (Italia), è soggetto a determinati obblighi fiscali e amministrativi. Questi si applicano sia ai proprietari locali che stranieri e devono essere rispettati con attenzione per evitare problemi legali.
Tutti i redditi da locazione in Sicilia devono essere dichiarati in Italia. Sono disponibili due opzioni:
La maggior parte dei comuni siciliani prevede una tassa di soggiorno, da pagare per notte e per ospite. Il locatore è responsabile della riscossione e del versamento dell’imposta al comune competente. L’importo e le esenzioni (ad esempio per minori o soggiorni lunghi) variano in base al comune.
I locatori in Sicilia sono tenuti a comunicare l’arrivo degli ospiti entro 24 ore tramite il portale Alloggiati Web della Polizia di Stato. È necessaria una registrazione preventiva presso la Questura locale. Questo obbligo contribuisce alla sicurezza pubblica.
In molti comuni, l’attività di locazione deve essere formalmente registrata. È inoltre spesso richiesto un codice (CIN - Codice Identificativo Nazionale), da indicare negli annunci pubblicati online.
Se non vengono offerti servizi aggiuntivi di tipo commerciale (es. colazione o pulizie giornaliere), non si è normalmente soggetti a IVA. Tuttavia, l’erogazione di tali servizi può far scattare l’obbligo di applicare l’IVA.
Anche in qualità di non residente, è necessario ottenere un codice fiscale italiano (Codice Fiscale) e, se richiesto, presentare annualmente la dichiarazione dei redditi in Italia (Modello Redditi). Si consiglia vivamente di affidarsi a un commercialista locale.
Le normative fiscali possono variare da comune a comune in Sicilia. È fortemente consigliata una consulenza personalizzata da parte di un esperto fiscale locale.